Le ricette della signora Toku: 27 aprile Cinema Campagnola

mercoledì 27 aprile – Le ricette della signora Toku

Le ricette della signora Toku

[seperator title=”Mercoledì 27 aprile – 21.00″ size=”h4″]

Le ricette della signora Toku

Le ricette della signora Toku

Trama: Santaro è un solitario e riservato venditore di dorayaki il cui piccolo negozio nella periferia di Tokyo è frequentato da pochi e soliti avventori. Un giorno, una vecchietta si presenta nel negozio, chiedendo di essere assunta come aiuto cuoco. Santaro, causa l’età della donna e avendo essa confessato di avere alcuni problemi alle mani e alle dita, rifiuta ma, dopo aver assaggiato il suo anko e avendolo trovato delizioso, decide di assumerla. Fin da subito, grazie al passaparola, la gente comincia ad accorrere al piccolo chiosco facendo, per la prima volta in molti anni, volare gli affari alle stelle. Poco tempo dopo, però, la proprietaria del negozio, affittato a Santaro, impone all’uomo di allontanare la vecchietta. Essa infatti sarebbe affetta da lebbra e la voce di ciò si starebbe già diffondendo per tutta la città.

Presentazione: Il film, uscito nel 2015, si basa sull’omonimo romanzo di Durian Sukegawa, e fu scelto per aprire la sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2015. La regista nipponica Kawase si è imposta negli ultimi anni all’attenzione di tutti i festival cinematografici europei. In questo film dimostra una grande maestria e sensibilità nello scrutare i volti dei suoi interpreti attraverso le scorrere delle stagioni. Il film, secondo buona parte della critica, rimane tra le sue opere migliori e uno tra i più accessibili, grazie anche al suo stile dotato di grande umanità. Il genere è drammatico, ma ritmo, poesia e lirismo riescono a stemperare il dolore, attraverso un’atmosfera rarefatta di fiaba contemporanea. Il critico Zappoli ha detto “Il suo è il cinema dei piccoli gesti, dei simboli solo accennati, delle metafore che non invadono lo schermo ma quasi lo accarezzano”.

Ospiti della serata: Tania Incerti, responsabile progetto Maninpasta e Barbara Cabassi, responsabile del laboratorio.

GENERE: Drammatico
REGIA: Naomi Kawase
ATTORI: Masatoshi Nagase, Kirin Kiki
PRODUZIONE: Comme des Cinémas, Kumie, Mam. Giappone
DURATA: 113 Min

[highlighttext title=”ASSOCIAZIONE: COOPERATIVA SOCIALE MADRE TERESA – Laboratorio Maninpasta” titlesize=”h4″ titlecolor=”” subtitle=” ” align=”float”]Sede: Via Kennedy 17, Reggio Emilia
Presidente: Lucio Orlandini
Contatti: tel. 0522 272108, info@coopmadreteresa.it, www.coopmadreteresa.it
La Cooperativa Sociale Madre Teresa (operante dal ’97 nella gestione delle case di accoglienza e costituitasi Cooperativa nel 2001), si propone di tutelare la gravidanza e la maternità attraverso un percorso di crescita personale e genitoriale delle donne e dei bambini presenti nelle nostre strutture. L’accoglienza si estende a tutte le situazioni di disagio conclamato che rischiano di minare il rapporto mamma-bambino: genitorialità compromesse, fenomeno della tratta, inadeguatezza del nucleo familiare, marginalità sociale, violenza domestica, fragilità psicologiche, ecc. La Cooperativa gestisce diverse strutture e servizi che rispondono alle differenti tipologie dei nuclei accolti e ai diversi gradi di autonomia raggiunta: comunità educative residenziali, appartamenti di semiautonomia e una casa per donne in gravidanza. L’accompagnamento verso l’autonomia lavorativa delle ospiti è un obiettivo fondamentale che l’equipe educativa persegue fin dalle prime fasi del percorso educativo in comunità. Per rispondere alle esigenze di conciliazione fra i tempi di lavoro e formazione e quelli di cura dei bambini, la Coop. “Madre Teresa” ha dato vita ad una nuova Cooperativa sociale di tipo B, denominata “La Perla” (Laboratorio Maninpasta). E’ un progetto che opera nella formazione delle donne sulla produzione e vendita della pasta fresca e prodotti da forno tipici della cucina emiliana, promuovendo anche corsi di educazione al lavoro, stage, tirocini, per l’acquisizione di strumenti utili nel settore della gastronomia. L’equipe educativa insieme al Servizio Sociale titolare del caso valutano la possibilità di accesso a questo servizio per le donne ospiti delle case di accoglienza.[/highlighttext]